Giallo sul reddito di cittadinanza: chi le stampa le tessere? Di Maio chiama in cause le Poste che chiariscono: “Noi non sappiamo assolutamente nulla”.
Mentre il governo combatte la sua battaglia per convincere l’Unione europea della bontà della manovra economica, in Italia si discute sul giallo intorno al reddito di cittadinanza (chi può richiederlo e come). Il caso si è aperto dopo che Luigi Di Maio ha annunciato l’inizio della stampa delle tessere. Ma chi le stampa queste tessere del reddito di cittadinanza? E qui iniziano i dubbi. Il vicepremier pentastellato ha fatto sapere che la stampa è stata affidata alla Poste, che dal canto suo ha smentito la notizia.
Poste smentisce Di Maio: tessere del reddito di cittadinanza? Noi non sappiamo nulla
“La notizia che staremmo stampando le card per il reddito di cittadinanza la abbiamo appresa dalle agenzie e, quindi da Di Maio stesso, poco fa. Dei dettagli sulla stampa di queste tessere noi non sappiamo assolutamente nulla“, fanno sapere dalle Poste con una nota ufficiale. La stessa società ha però confermato l’inizio di una trattativa con il governo per i primi passi della strategia da adottare. Tradotto, un discorso aperto tra le parti c’è ma mancano i dettagli su cuore della vicenda. La stampa delle tessere.
Di Maio: nessun giallo, il mio staff al lavoro con Poste da due settimane
“Già da due settimane ho dato ordine al mio staff di lavorare con Poste per avviare il sistema del reddito di cittadinanza, e questo include anche la stampa delle tessere. Non c’è nessun giallo“, aveva fatto sapere Luigi Di Maio, il quale dovrà ora dare una risposta alle domande emerse dopo la nota chiarificatrice edita dalle Poste.
Il giallo del ‘capofamiglia’
Il vicepremier Luigi Di Maio si è reso inoltre protagonista di una scomoda gaffe legata alla figura – ormai scomparsa – del capofamiglia. “Le carte di credito del reddito di cittadinanza, se sono indirizzate a una famiglia, saranno spedite al capofamiglia“, ha fatto sapere Di Maio. La figura del capofamiglia, fanno notare gli osservatori più attenti, non esiste più, in quanto abolita dalla riforma del diritto di famiglia (L. 151/1975). Le domande a questo punto sono due: chi le stampa e a chi arrivano queste card?