Ecco le dichiarazioni rilasciate al termine del match con la Fiorentina dal responsabile dell’area tecnica rossonera.
Serie A, Milan-Fiorentina 1-3: nonostante l’ennesima sconfitta (la quarta in sei partite), il club non molla Giampaolo. Nel dopo-gara, il direttore tecnico rossonero, Paolo Maldini, ha ribadito la fiducia al tecnico. Ecco le sue dichiarazioni a Sky Sport.
“L’allenatore è stata una scelta nostra, condivisa, lo difenderemo sempre, è giusto dargli tempo, sappiamo di avere una squadra giovane. Sappiamo quali potevano essere i problemi, pensavamo di far meglio, 4 sconfitte in 6 giornate sono veramente tante e la qualità del gioco non è soddisfacente”.
Avanti con Giampaolo, dunque, nella speranza che la situazione possa migliorare al più presto: “In questo momento sembrerebbe non esserci una via d’uscita, ma la via d’uscita si ottiene attraverso il lavoro per migliorare un gioco che non scorre come dovrebbe. Sapevamo che affidandoci a un gruppo giovane, finché la leadership dell’allenatore non entra, sarebbe stato difficile. Va considerato anche San Siro e l’impatto sui giocatori”.
Paolo Maldini non cerca alibi e si assume le responsabilità del caso: “La colpa è della società, del tecnico e dei giocatori. La dimostrazione dei tifosi, che sono andati via, è giusta. L’anno scorso non abbiamo offerto uno spettacolo bellissimo a livello di gioco, anche se siamo arrivati a un punto dalla Champions. I tifosi sono sempre stati lì, è normale che i abbiano protestato”.
Milan, Maldini: “Giocare a San Siro pesa”
Adesso bisogna ricomporre i pezzi e provare a ripartire: “L’idea è di fare una sorta di autocritica generale. Siamo alla sesta giornata di campionato, sembra tutto perso, ma spesso le situazioni si ribaltano in un attimo. Quello che può preoccupare è l’involuzione tra la partita di Torino e quella di oggi. La spiegazione può essere il fatto di giocare a San Siro, non si calcola questa cosa. Il blasone del Milan ti fa giocare con una maglia molto pesante, con l’idea della squadra di una volta, questo pesa sui nuovi arrivati”.
La dirigenza ha fiducia in questo gruppo: “Abbiamo una squadra di bravissimi ragazzi, molte volte ci aspettiamo anche reazioni diverse, non del bravo ragazzo ma di chi tira fuori gli attributi. Erano cose che avevamo messo in preventivo: affidarsi a giovani con poca esperienza ti espone a questi rischi”.
