I SICVe attivi sulla rete autostradale italiana sono il Sistema Vergilius e il Safety Tutor; entrambi, a differenza dell’Autovelox, sono dispositivi per il rilevamento della velocità media dei veicoli.
Il SICVe (Sistema Informativo Controllo Velocità), denominato anche ‘Safety Tutor’, è un sistema per il rilevamento della velocità media dei veicoli lungo un determinato tratto stradale o autostradale. Il funzionamento SICVe differisce da quello dell’autovelox dal momento che quest’ultimo rileva la velocità istantanea, permettendo di determinare il punto esatto in cui eventualmente è stato infranto il limite di velocità imposto su una specifica tratta. I sistemi SICVe attivi in Italia sono il già citato ‘Tutor‘ e il ‘Sistema Vergilius‘.
La controversia legale sul brevetto del Tutor
Il 10 aprile 2018, la Corte di Cassazione di Roma ha emesso una sentenza avversa alla società Autostrade per l’Italia, ingiungendo la stessa alla rimozione di tutti i dispositivi Tutor presenti sulla rete autostradale italiana. Il motivo di tale condanna risiede nel fatto che la Cassazione ha accolto il ricorso presentato da una società fiorentina, la Craft di Greve in Chianti, che aveva avviato l’azione legale sostenendo che Autostrade aveva utilizzato il proprio brevetto per il sistema Tutor.
Nella sentenza viene stabilito che “il sistema di sorveglianza del traffico autostradale denominato Tutor o anche Safety Tutor, installato da Autostrade per l’Italia sulla rete gestita in concessione costituisce contraffazione del brevetto nazionale d’invenzione N IT 01.310.318, di cui è titolare la Craft“.
Autostrade per l’Italia ha preso atto della sentenza, decidendo di lasciare il Tutor attivo (e facendosi contestualmente carico della sanzione pecuniaria stabilita per ogni giorni di attività del sistema) fino alla sostituzione dello stesso. Alla fine di maggio del mese 2018, il Sistema Tutor è stato spento. La Polizia Stradale e Autostrade per l’Italia hanno prodotto un comunicato congiunto informando di aver depositato il brevetto per un nuovo sistema di controllo elettronico della velocità.
Come funzionava il ‘vecchio’ SICVe Tutor
In azione dal 23 dicembre 2005, il sistema SICVe Tutor sfruttava un complesso di dispositivi per il rilevamento della velocità dei veicoli in transito sulle tratte autostradale sulle quali era attivo. I veicoli in transito venivano classificati grazie alla presenza di 4 spire, inglobate nel manto stradale, in grado di dividere i mezzi di passaggio in sette diverse categorie.
Una dotazione di telecamere ad alta definizione (in grado di produrre 30 fotogrammi al secondo) alloggiate sul ‘gate’ del Tutor, registra la targa dei veicoli. La presenza del sistema, per legge, doveva essere resa nota mediante la presenza di apposita segnaletica, posta ad una distanza minima di 250 metri dalla struttura di rilevazione.
Quando un veicolo attraversava la porta ‘di ingresso’ (nel punto in cui iniziava la tratta controllata dal Tutor), il sistema registrava la targa, abbinata all’orario. Al gate ‘di uscita’, cioè alla fine della tratta di competenza, le telecamere registrano di nuovo il numero di targa e grazie al riferimento temporale possono determinare in quanto tempo un determinato veicolo ha percorso l’intero segmento autostradale. Questi dati, raccolti da un’unità di elaborazione locale, permetto di calcolare la velocità media (distanza percorsa diviso il tempo impiegato). Se il risultato costituisce una violazione del limite, i dati pervengono alla Polizia di Stato che avvia le pratiche per la contestazione della sanzione amministrativa; in caso contrario, le informazioni raccolte vengono eliminate. Se il rilevamento della targa è stato solo parziale, in caso di infrazione, interveniva l’unità di Polizia locale.
Il nuovo Tutor, il SICVe PM
Subito dopo la sentenza del 10 aprile 2018, Autostrade per l’Italia e la Polizia Stradale hanno annunciato, come detto, l’arrivo di un sistema alternativo. Denominato SICVe PM, il ‘nuovo Tutor’ sarà lanciato a luglio 2018, in concomitanza con l’esodo per le vacanze estive, ma in via sperimentale. Il problema, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore in un articolo del 29 maggio 2018, sarebbe il seguente: il brevetto del SICVe PM utilizzerebbe una tecnologia nota già dal 1999, quando la Craft depositò il proprio brevetto del Tutor. Ciò vuol dire che, per risultare in regola, il nuovo sistema dovrebbe adoperare una tecnologia inventata dopo il 1999.
Per questo, già dal 29 luglio 2017, sul nuovo Tutor pende una richiesta di annullamento dell’approvazione arrivata dal ministero a maggio dello stesso anno. In mancanza di una decisione definitiva da parte del Ministero delle Infrastrutture, il nuovo Tutor potrebbe entrare in funzione a luglio 2018, su poche tratte selezionate (in vista del maggior afflusso di traffico legato alle vacanze estive), ma, come già sottolineato, in via sperimentale. Nel frattempo, i controlli verranno affidati ai sistemi già esistenti: Autovelox e Telelaser.
Il sistema SICVe “Vergilius”
Il Sistema Vergilius – frutto della collaborazione tra l’ANAS e la Polizia di Stato – ha un funzionamento molto simile a quello del Tutor autostradale. Anch’esso, infatti, costituisce uno strumento di rilevazione della velocità media di un veicolo in transito. La media viene calcolata incrociando il riferimento temporale ‘in ingresso’ con quello ‘in uscita’ e rapportato alla distanza percorsa, così da ottenere il valore della velocità media. Le telecamere presenti sulle sovrastrutture del sistema rilevano il numero di targa. Se la velocità media è inferiore al limite imposto, i dati raccolti vengono immediatamente cancellati. Altrimenti, gli stessi vengono inviati al server centrale della Polizia di Stato che procede alla verbalizzazione della sanzione.
Il SICVe Vergilius è attivo su di un solo tratto di autostrada, la A3 Salerno – Reggio Calabria. Venne attivato il 12 agosto del 2014, tra Salerno e Sicignano degli Alburni. Nel 2015, la tratta di competenza del Vergilius è stata ampliata fino alle località Padula-Buonabitacolo, arrivando a controllare un tratto di circa 103 km. Per quanto riguarda invece le strade extraurbane, il Sistema è attivo sulle seguenti tratte:
• SS1 Aurelia, nei pressi della Capitale,ai chilometri 11+950, 15+700 e 23+500;
• SS 7 quarter Domitiana, ai chilometri 44+500 e 54+300;
• SS 309 Romea, ai chilometri 1+680 e 7+080;
• SS145 Var Sorrentina – galleria Santa Maria di Pozzano, ai chilometri 0,00 e 5+100.
Come si apprende dal portale ufficiale della Polizia di Stato, “la particolarità del sistema installato, che è composto da 42 postazioni di controllo (21 in direzione sud e 21 in direzione nord), consiste nel fatto che i “portali” sono stati collocati prima degli svincoli di uscita e dopo gli svincoli di entrata consentendo così, anche a fini statistici, la valutazione della tipologia dei veicoli in transito”.
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