Nel 1987, nei trentaduesimi di finale di Coppa Uefa, il Milan esordisce in casa dello Sporting Gijon. In Spagna i rossoneri perdono 1 a 0. Sugli spalti, la polizia carica i tifosi ospiti.
Nel 1987 il Milan riesce a strappare la qualificazione alla Coppa Uefa grazie al cambio in panchina: Liedholm viene esonerato e al posto dello svedese arriva Fabio Capello. I rossoneri disputano un finale di campionato energico, chiuso al 5° posto a pari merito con la Sampdoria. A giugno, nello spareggio di Torino, Massaro decide ai supplementari e manda il Diavolo in Europa.
Arriva il “Profeta di Fusignano”
Per la stagione 1987/88 il presidente Berlusconi ingaggia Arrigo Sacchi per la guida tecnica del Milan. I rossoneri sono grandi protagonisti del mercato: per contrastare il potere del Napoli di Maradona, via Turati si scatena e porta a Milanello gli olandesi Gullit e Van Basten, l’azzurro Ancelotti, il centrocampista Colombo e i fedelissimi di Sacchi da Parma (Bortolozzi, Mussi e Bianchi).
Coppa Uefa, primo turno
Oltre al campionato, il Milan è impegnato anche in Coppa Uefa. Per i trentaduesimi di finale, i rossoneri devono vedersela con lo Sporting Gijon. Sulla carta, gli uomini di Sacchi vantano uno spessore tecnico nettamente superiore. L’andata si gioca a “El Molinon” mercoledì 16 settembre.
Jaime colpisce gli ospiti
Prima del fischio d’inizio, i supporters rossoneri sono caricati violentemente dalla polizia spagnola dopo essere stati provocati e bersagliati dagli ultras casalinghi. Per solidarietà, il presidente Berlusconi abbandona la tribuna e va a assistere alla gara dalla curva. Sacchi, privo di capitan Baresi, ridisegna la difesa con Mussi al centro e Bianchi a sinistra. La squadra non gira come a Pisa (tre giorni prima, ndr) e la retroguardia scricchiola in più occasioni. I rossoneri potrebbero comunque portare a casa un pareggio ma al 69′ Jaime colpisce al volo da fuori area e fa un gran gol. Quello decisivo. Al ritorno, in ogni caso, il Milan eliminerà lo Sporting Gijon con un netto 3-0.