Tortona, senzatetto morto per il freddo alla stazione
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Direttore: Alessandro Plateroti

La strage silenziosa del freddo, morto un altro senzatetto

Ambulanza

Tortona, Alessandria: senzatetto morto per il freddo nella stazione. In Italia scatta nuovamente l’emergenza, il mondo del volontariato collabora con le autorità locali.

Tortona, senzatetto morto davanti alla stazione ferroviaria. La vittima è un romeno di quarantotto anni, ucciso dal freddo della notte. Si tratta della seconda vittima in poche ore. Il primo decesso è stato registrato nella giornata del 5 dicembre a Milano.

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Tortona, senzatetto morto di freddo alla stazione

A lanciare l’allarme sono stati alcuni pendolari che hanno visto il corpo del senzatetto che si trovava nella parte che affaccia sui binari. Immediato l’intervento dei soccorritori che non hanno potuto far altro che constatare il decesso dell’uomo.

Il sindaco di Tortona: “Siamo dispiaciuti, questa persona aveva rifiutato ogni tipo di aiuto”

Il sindaco di Tortona, Alessandria, si è detto dispiaciuto e sconcertato per quanto avvenuto. Le autorità comunali, proprio per far fronte all’emergenza freddo, hanno allestito un dormitorio a pochi metri dalla stazione. Uno spazio con tredici posti letti che serve per ripararsi dal gelo della notte.

È una tragedia, siamo davvero dispiaciuti ma per quest’uomo era stato fatto tutto quello che si poteva e lui aveva sempre rifiutato ogni aiuto – ha dichiarato Federico Chiodi, sindaco di Tortona. Era stato già avvicinato dalla polizia municipale e dai volontari dell’associazione Matteo 25 che gestiscono il dormitorio maschile dove ieri sera tre posti su tredici erano disponibili. Loro distribuiscono anche bevande e coperte per chi non vuole andare in dormitorio. Ma questa persona aveva rifiutato ogni genere di assistenza o cure“.

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Fonte foto: https://www.facebook.com/ItalianRedCross

L’emergenza freddo che uccide i senzatetto

Come ogni inverno l’Italia si trova a dover fronteggiare l’emergenza freddo, con il gelo della notte che miete le sue vittime. Sono gli invisibili, senza un nome, senza una fissa dimora. Ma sono persone. In tutta Italia il mondo del volontariato collabora con le autorità comunali per trovare sistemazioni anche provvisorie, stabili con un termosifone e qualche decina di brandine per accogliere i senzatetto. Ma uno dei problemi è quello di convincere queste persone a lasciare la strada. L’angolo di marciapiede occupato diventa per molti una vera e propria casa, guadagnata con la fatica e che ogni giorno bisogna difendere, così come spesso bisogna lottare per difendere due coperte e qualche cartone. Lasciare quel posto in strada potrebbe significare perderlo per sempre.

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 15:41

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