Ucraina, 15mila perdite tra i soldati russi: "Forze giovani e poco motivate"
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Ucraina, 15mila perdite tra i soldati russi: “Forze giovani e poco motivate”

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Il commento del capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, sulle truppe russe mandate in Ucraina.

Il conflitto in Ucraina continua a mietere vittime tra i civili e tra l’esercito russo ed ucraino. È una situazione estremamente dolorosa per le famiglie dei soldati che prendono parte alla guerra voluta da Putin. Non si calcolano i danni a livello di proprietà, tra case distrutte, beni non più recuperabili e oggetti dal valore affettivo immenso, ormai persi per sempre dalle famiglie ucraine costrette a fuggire dalla loro terra.

Le perdite dei soldati russi sono ingenti. “Si calcolano intorno a 15mila uomini le perdite russe in Ucraina. Sono numeri abbastanza alti. Putin ha usato truppe che arrivavano da lontano, giovani e poco motivate, mentre gli ucraini combattono per casa propria”. Questo il commento sulle truppe russe del capo di Stato Maggiore della Difesa, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, durante l’audizione alle commissioni Difesa del Senato e della Camera.

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La propaganda di Putin

Una tristissima vicenda, che coinvolge in equal modo le truppe russe e quelle ucraine. Seppure Putin abbia ordinato ai propri soldati di invadere l’Ucraina, i soldati russi stanno semplicemente eseguendo un ordine dall’alto. La propaganda del Governo centrale del Cremlino ha portato i russi ad avere una percezione distorta degli eventi che stanno avvenendo, per questo la responsabilità non può ricadere semplicemente sui soldati. Bisogna infatti rivolgere l’attenzione a quelli che danno gli ordini. In questo caso, al presidente Putin.

Putin, che con il suo dizionario di guerra ha stabilito le responsabilità in un modo estremamente contorto e controverso, definendo gli ucraini “nazisti” e “drogati”. Una situazione ambigua, che trasmette ai russi una percezione del conflitto estremamente distorta. Non è facile, per i russi, capire chi è realmente il colpevole. Specialmente dopo che sono stati tagliati fuori dal discorso pubblico online, attraverso il ban ai social network occidentali come Facebook, Twitter e Instagram.

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ultimo aggiornamento: 23 Marzo 2022 12:19

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