Alberto Savi, uno dei componenti della banda della Uno Bianca, condannato all’ergastolo, ha usufruito di un permesso premio a Natale.
Ha destato scalpore la notizia del permesso premio concesso a Alberto Savi, uno dei componenti della banda della Uno Bianca.
Permesso premio a Natale
Alberto Savi ha infatti ottenuto un permesso premio durante le vacanze di Natale, trascorse con i familiari. Non è la prima volta che il più giovane dei fratelli usufruisce di un beneficio. Era già successo nell’aprile del 2018 quando aveva ottenuto tre giorni e mezzo di permesso per le feste, con la possibilità di uscire a pranzo il giorno di Pasqua. E ancor prima nel 2017, quando gli furono concesse dodici ore da trascorrere in una comunità protetta. “Sta continuando in maniera regolare i permessi premio – ha spiegato l’avvocato Anna Maria Marin – e il suo comportamento viene valutato costantemente. In carcere prosegue a lavorare con una cooperativa“. Il killer, condannato all’ergastolo, è già rientrato nel carcere di Padova.
La reazione dei parenti delle vittime
I parenti delle vittime si dichiarano totalmente contrari al provvedimento. Rosanna Zecchi, presidentessa dell’associazione dei famigliari delle vittime, ha dichiarato: “La nostra è una battaglia contro i mulini a vento, più diciamo che non riusciremo mai a perdonare i killer della Uno Bianca e più li fanno uscire. Sono convinta che non sono pentiti. Alcuni feriti ancora mi chiamano per dirmi che hanno paura di poterli incontrare in strada. La nostra non è una battaglia personale, ma in difesa della società civile“.
La banda della Uno Bianca
Alberto Savi è il più giovane dei tre fratelli della banda della Uno Bianca (gli altri sono Roberto e Fabio), che tra il 1987 e l’autunno del 1994 seminò morte e terrore tra l’Emilia Romagna e le Marche. Centotre crimini con 24 morti e oltre cento feriti.