Usa, condannata a quarant’anni di carcere la mamma che ha ucciso il figlio di due anni. Il piccolo aveva fatto pipì a letto, la donna lo ha picchiato a morte.
USA – È una storia che ha dell’assurdo quella che vede per protagonista Katrina Shangreaux, la donna che ha ucciso suo figlio di due anni dopo che questo aveva bagnato il letto.
Usa: pipì a letto, bambino ucciso dalla madre
La ‘colpa’ di Kylen è semplicemente quella di aver fatto pipì a letto, come succede a tutti i bambini. Da qui le urla della madre e una prima crisi di nervi, poi degenerata quando il piccolo l’ha chiamata con il nome della zia. A quel punto si è scatenato l’inferno.
La donna avrebbe iniziato a picchiare il bambino con una cinta, poi lo avrebbe preso a calci fino ad ucciderlo. Katrina, resasi conto del gesto, ha ripulito le macchie di sangue, ha inscenato un incidente domestico e poi ha chiamato i soccorsi. Troppo tardi. Gli inquirenti, insospettiti dalla versione dei fatti fornita dalla donna, hanno disposto degli accertamenti sul corpo del piccolo. La perizia medica parla di morte causata da una emorragia cerebrale. Sul corpo del bambino sono state individuate inoltre bruciature di sigarette e lesioni ai genitali. Interrogata dalla polizia, la donna ha confessato il crimine.
Quarant’anni di carcere per la donna-killer
Il Tribunale ha condannato la donna a quarant’anni di carcere. Secondo i giudici la donna ha agito in stato di coscienza e mossa da ira e crudeltà. Neanche in tribunale ha dimostrato di essere pentita, anzi, ha giustificato il gesto affermando che il piccolo l’avrebbe guardata storto. Il caso ha diviso l’opinione pubblica americana con molte persone che avrebbero auspicato una pena ben più severa per la mamma-killer.
fonte foto: interris.it