Come confermato da Pioli, Mattia Caldara non è ancora pronto per scendere in campo con il Milan: per il rientro serve tempo e gradualità
Stavolta Stefano Pioli e lo staff medico del Milan non vogliono ricascarci. Il rientro di Mattia Caldara in campo, nel corso di quest’ultimo anno, è stato annunciato più volte, salvo poi essere continuamente rimandato. Una sorta di maledizione per il giovane difensore centrale cresciuto nell’Atalanta. La voglia di non lasciarsi andare a previsioni inesatte, però, è giusta. Basti vedere nel dettaglio il numero di infortuni e ricadute che ha subito in questi ultimi 14 mesi lo sfortunatissimo giocatore rossonero. La Gazzetta, nell’edizione odierna, ha sottolineato come tra guarigione clinica e rientro in campo passerà molto tempo.
Milan, Caldara è guarito ma per il rientro bisogna pazientare
Ci vorrà pazienza, un po’ come è stato per Andrea Conti. Caldara, infatti, è reduce non solo da due infortuni molto gravi subiti in rapida successione. Bisogna anche considerare, come accennato in precedenza, gli innumerevoli problemi avuti dal giocatore sia nel decorso dalle due operazioni che durante quelle rare fasi in cui ha potuto allenarsi con i compagni. Urge dunque la cautela massima. Caldara è tecnicamente guarito. Il rientro, però, non sarà qualcosa di preventivabile in poche settimane.
Il calvario infinito del difensore
L’esperienza al Milan di Mattia Caldara, finora, è stata una vera e propria sofferenza. Nel settembre del 2018 giungono i primi problemi di natura muscolare (schiena) che lo bloccano per un mese circa. Subito dopo il rientro, ecco arrivare la lacerazione parziale del tendine d’Achille. 106 giorni fuori e rientro fissato a metà febbraio.
Il ritardo di condizione, però, spinge Gattuso a tenerlo in naftalina fino a metà marzo. Il debutto nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro la Lazio (24 aprile) sembra l’uscita dal tunnel. Non è così, dato che il 2 maggio Caldara si rompe il crociato in allenamento. Il peggio, adesso, sembra essere passato. Ci vorrà ovviamente grande cautela prima di rivederlo in campo