Coronavirus, la stretta di Zaia in Veneto: multa di 1000 euro per chi viola l’isolamento fiduciario.
Intervento di Luca Zaia per provare a contrastare la ripresa del coronavirus in Veneto, tra le Regioni modello per la gestione dell’emergenza sanitaria.
Dopo il caso del soggetto che ha rifiutato il ricovero dopo essere risultato positivo, arriva la stretta annunciata nei giorni scorsi dal Presidente della Regione Luca Zaia.
Coronavirus in Veneto, la nuova stretta di Zaia
La nuova ordinanza prevede una multa di mille euro per soggetti che abbandonano l’isolamento fiduciario. Anche se negativi.
Inoltre se la violazione interessa il posto di lavoro, il datore pagherà mille euro per ogni dipendente.
Nel caso in cui il soggetto rifiutasse il ricovero si procederebbe con la denuncia.
Zaia, “Mi aspetto che sul ricovero coatto si provveda a trovare la modalità con un decreto”
“Mi aspetto che sul ricovero coatto si provveda, e ne ho parlato con il ministro Speranza, a trovare la modalità con un decreto, in maniera che i sanitari decidano se provvedere all’isolamento fiduciario in casa, e se il caso è grave, di fare in modo di evitare di disperdere il virus sul territorio“, ha dichiarato Zaia.
“Non posso non guardare dati e dal primo luglio dicono che abbiamo avuto 28 contagi, un’inezia dal punto di vista epidemiologico, su 5 milioni di veneti. Ma di questi 28, 15 sono di virus importato, o coinvolgono cittadini stranieri. Questo è il vero tema emergente oggi, e non stiamo parlando di razzismo ma di salute pubblica. C’è tutta una letteratura sui contagi transfrontalieri e tra paesi che definiamo all’avanguardia. Il Veneto è quasi indenne, i contagi veneti sono nelle Rsa o microfocolai familiari. Per questo mi sono arrabbiato”.
Esposto contro Zaia per procurato allarme
Lo stesso Zaia deve fare i conti con una denuncia per procurato allarme presentato dal movimento Indipendenza Noi Vento, che accusa il Presidente della regione di aver usato violenza comunicativa. E il linguaggio non sarebbe conforme all’entità della situazione. I toni e le parole del Presidente della Regione Veneto avrebbero avuto ripercussioni sul tessuto socio-economico della regione.