La Manovra frena in Senato, slittano le votazioni in Commissione: resta da sciogliere il nodo Superbonus, Mef al lavoro per far quadrare i conti.
Slittano ancora le votazioni in Commissione in Senato sulla Manovra e il problema principale resta il Superbonus. I lavori, che dovevano iniziare entro la fine della settimana, slittano alla giornata di lunedì. E i tempi stringono. Con le feste di Natale alle porte, i giorni di lavoro a disposizione per approvare la legge di bilancio entro la fine dell’anno sono pochi.
La Manovra frena in Senato, slittano le votazioni in Commissione
Secondo quanto emerso a mezzo stampa, il governo starebbe valutando strade alternative per accorciare l’iter dell’approvazione del testo. Uno degli ostacoli da superare è quello del Superbonus. Sulla misura proseguono le trattative e si lavora anche di domenica nel tentativo di accogliere le richieste dei partiti e far quadrare i conti, arduo compito del Ministero dell’Economia.
Il nodo Superbonus: le richieste dei partiti
La richiesta dei partiti è quella di cancellare il tetto Isee per le unità abitative unifamiliari. Le forze di maggioranza sono allineate ma una mossa del genere complica e non poco l’assetto economico della manovra. Al Mef il compito di trovare i fondi per coprire la modifica alla norma. I partiti chiedono che l’unico vincolo sia quello legato alla progressione dei lavori. Via libera senza tetto Isee a condizione che sia stato effettuato almeno il 30 per cento dei lavori entro il mese di giugno.
Le cartelle esattoriali
Un altro tema spinoso è quello delle cartelle esattoriali, battaglia del Centrodestra. La soluzione potrebbe essere rappresentata da una proroga di 180 giorni per le cartelle in arrivo dal prossimo 1 gennaio.
L’emendamento presentato dal governo
Con il maxi emendamento del governo si chiude, almeno per il momento, il tema delle bollette, con il governo che apre alla rateizzazione. Confermata anche la riforma dell’Irpef ma con la clausola che salva il bonus Renzi almeno per le fasce di reddito più basse.