La bozza della risoluzione di maggioranza conferma il sostegno all’Ucraina, Giorgia Meloni attesa in Parlamento.
Negli ultimi mesi, il dibattito politico italiano si è intensificato attorno alla guerra in Ucraina e al ruolo dell’Italia nel contesto internazionale, questo Giorgia Meloni lo sa. Il governo ha più volte ribadito il proprio sostegno a Kiev, ma restano interrogativi sulle strategie future, soprattutto in vista del prossimo Consiglio Europeo.
Il tema centrale è il bilanciamento tra il rafforzamento della difesa europea e la ricerca di una soluzione diplomatica. Con un’Europa chiamata ad assumere maggiori responsabilità, l’Italia deve definire con precisione il proprio contributo.

Un impegno chiaro per la sicurezza europea
La bozza della risoluzione di maggioranza, che anticipa le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in Parlamento. Riafferma un concetto chiave: “Continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace”.
In questa direzione, il documento sottolinea anche la necessità di:
- “Lavorare con l’Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare ad una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina ed ai partner internazionali”.
- “Dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina (Ukraine Recovery Conference – URC) che l’Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025”.
L’attenzione non si concentra solo sul piano diplomatico, ma anche sul rafforzamento della sicurezza: la bozza prevede un impegno a “lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato”. Soprattutto alla luce delle attuali tensioni geopolitiche.
Meloni in Parlamento: le prossime mosse dell’Italia
Uno degli aspetti più rilevanti della bozza riguarda il sostegno agli investimenti nella difesa e nelle infrastrutture strategiche. Il documento sottolinea la possibilità di raggiungere questo obiettivo “anche tramite l’introduzione di piani di garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti sia nell’industria della difesa sia nei settori tecnologici, logistici ed infrastrutturali, così come proposto dall’Italia in sede Ecofin dello scorso 11 marzo”.
Meloni è attesa in Parlamento per discutere la risoluzione prima del Consiglio UE, dove verranno definiti i prossimi passi dell’Italia. Nonostante nella bozza non si faccia esplicito riferimento al piano ReArm Europe, è chiaro l’orientamento del governo nel voler rafforzare il ruolo dell’Italia nella sicurezza europea. Bilanciando diplomazia e difesa in un contesto sempre più complesso.