Busta sospetta ad un magistrato di Modena, inviata dal carcere di Rimini
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Direttore: Alessandro Plateroti

Busta sospetta ad un magistrato di Modena, inviata dal carcere di Rimini

Polizia italiana

Una busta sospetta è stata inviata dal carcere ad un magistrato di Modena, probabilmente conteneva della cocaina.

MODENA – Una busta sospetta è stata inviata da un carcere ad un Magistrato di Modena. L’allarme è scattato nella mattinata del 12 giugno 2019, quando è scattato il protocollo anti-antrace per una busta spedita in via San Pietro a Modena, presso gli uffici giudiziari.

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L’allarme è scattato dopo la segnalazione dello stesso magistrato di sorveglianza, Federico Casalboni, al cui ufficio è stata inviata la lettera. La busta sospetta conteneva due ovuli, molto piccoli, ma pieni di polvere bianca.

La busta sospetta al magistrato di Modena Federico Casalboni: antrace?

Prima ancora di verificare cosa contenessero gli ovuli è scattato il protocollo anti-antrace. Una misura di sicurezza essenziale che non permette deroghe.

Vigili del Fuoco
Fonte foto: https://www.facebook.com/vigilidelfuocolafanpage

Dopo l’allarme sono arrivati negli uffici del Magistrato i Vigili del Fuoco e la Polizia del reparto scientifico. Fortunatamente non c’è stato bisogno dell’intervento dei pompieri.

Una volta arrivati negli uffici, la busta è stata sigillata in un contenitore ed è stata presa dagli agenti della scientifica. In pratica, gli ovuli sono stati isolati e saranno portati in laboratorio per le analisi, per capire cosa contengono gli ovuli.

Le ipotesi sulla busta misteriosa

Ancora non si conosce il contenuto degli ovuli, ma una delle ipotesi, non da escludere, è che si trattasse di cocaina. La busta conteneva anche un messaggio allegato il cui contenuto non è stato ancora, se mai lo sarà, divulgato ai media.

Si conosce, tuttavia, il mittente. Ad inviare la lettera è stato un detenuto presso il carcere di Rimini, trasferito lì dopo essere stato detenuto a sant’Anna.

In generale, comunque, è un mistero il motivo della lettera. Dati i rapporti tra il magistrato e lo specifico detenuto, non ci sarebbero motivi per un attentato all’uomo. Le indagini sono ancora in corso per capire i motivi del gesto e il contenuto degli ovuli.

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ultimo aggiornamento: 13 Giugno 2019 12:39

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