Domenico Lucano, sindaco di Riace, comune in provincia di Reggio Calabria, è finito in manette. L’accusa è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
RIACE (RC) – Il sindaco di Riace è stato arrestato dalla Guardia di Finanza. I finanzieri di Locri hanno fermato Domenico Lucano: per il primo cittadino del comune in provincia di Reggio Calabria sono stati disposti gli arresti domiciliari mentre per la sua campagna, Tesfahun Lemlem, è stato imposto il divieto di dimora. I due sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Le misure cautelari sono state disposte al termine dell’indagine “Xenia” sulla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria.
La gestione della raccolta dei rifiuti
Nello specifico, la Procura di Locri parla di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti“. La misura cautelare, aggiungono gli inquirenti, rappresenta l’epilogo di approfondite indagini svolte “in merito alla gestione dei finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Reggio Calabria al Comune di Riace, per l’accoglienza dei rifugiati e dei richiedenti asilo politico”.
Simbolo della ‘lotta a Salvini’
Il sindaco di Riace era diventato negli ultimi mesi il simbolo della lotta alla politica adottata da Matteo Salvini per quanto riguarda i migranti.
Nel mese di agosto aveva iniziato uno sciopero della fame che aveva trasformato la sua Riace nel simbolo dell’accoglienza per i più bisognosi. Al fianco del indaco si era schierato anche il noto scrittore Roberto Saviano, principale antagonista di Salvini in questi mesi di governo Lega-Movimento Cinque Stelle.