La sentenza del Tar di Calabria, Riace di nuovo nello Sprar
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Tar contro il Viminale, la Riace di Lucano può tornare a proteggere richiedenti asilo e rifugiati

Domenico Lucano

Per il Tar di Calabria Riace può tornare a far parte dello Sprar, il sistema protezione per i richiedenti asilo. Annullato il provvedimento del Viminale.

Il Tar di Calabria riammette il Comune di Riace nello Sprar, il Sistema di protezione per i richiedenti asilo. La località era stata estromessa dal circuito dal Viminale.

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Riace escluso dalla Sprar dal Viminale

Dopo che il Ministero dell’Interno di Matteo Salvini aveva provveduto a escludere Riace dal sistema Sprar, il vice sindaco Giuseppe Gervasi aveva presentato ricorso. I giudici del Tar di Calabria hanno dato ragione al secondo cittadino del Comune resto noto da Lucano. Tradotto, Riace rientra a pieno diritto legale nel Sistema di protezione per i richiedenti asilo.

Domenico Lucano
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La decisione dei giudici del Tar di Calabria su Lucano

Stando a quanto appreso, la decisione dei giudici si fonderebbe sul fatto che Riace aveva ottenuto un finanziamento per il triennio che va dal 2017 al 2019 senza avere comminato penalità.

“Il Collegio reputa che la contraddittorietà tra la prosecuzione autorizzata a dicembre e la successiva nota di gennaio sia manifesta. L’autorizzazione alla prosecuzione del progetto può, dunque, trovare spiegazione solo con ‘la massima benevolenza dell’Amministrazione’, di cui dà conto la difesa erariale, evidentemente attuatasi mettendo a disposizione del Comune risorse umane e finanziarie, nonostante il riscontrato caos gestionale ed operativo, che emerge con chiarezza dagli atti di causa“, recita la nota del Tar di Calabria.

Tribunale di Milano
fonte foto https://www.facebook.com/francesco.nicastro

Osserva in definitiva il Collegio come, alla luce della documentazione versata in atti, il progetto avrebbe dovuto essere eventualmente chiuso alla scadenza naturale – prosegue la comunicazione in cui si rende conto della decisione dei giudici.

Averne autorizzato la prosecuzione, lasciando la gestione di ingenti risorse pubbliche in mano ad un’amministrazione comunale, per quanto ricca di buoni propositi e di idee innovative, ritenuta priva delle risorse tecniche per gestirle in modo puntuale ed efficiente, appare fonte di danno erariale che dovrà essere segnalato alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Regione Calabria ed alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Regione Lazio, per i rispettivi profili di competenza“.

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ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2019 9:24

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