Fondi Lega, la Corte d’Assise ha deciso di non procedere nei confronti di Umberto e Renzo Bossi. Condannato Belsito.
MILANO – La Corte d’Assise di Milano salva Renzo e Umberto Bossi. I giudici di secondo grado hanno deciso di “non procedere” nei confronti dell’ex leader della Lega e del figlio per quanto riguarda l’inchiesta sui fondi della Lega. Confermata la colpevolezza dell’ex tesoriere Belsito che dovrà scontare una pena di 1 anno e 8 mesi. In primo grado era stato condannato a 2 anni e mezzo.
Al termine dell’udienza Renzo Bossi ha voluto ringraziare Matteo Salvini. Il vicepremier aveva deciso nei mesi precedenti di querelare Belsito ma non lui e il padre: “Grazie a lui – riporta il sito di Repubblica – e alla Lega che hanno valutato i documenti delle indagini e hanno visto che le spese a me imputate non sono state pagate dal partito“.
Fondi Lega, confermata la condanna a Belsito. L’ex tesoriere si difende: “I soldi c’erano quando io me ne sono andato”
La sentenza è stata comunicata qualche ora dopo la richiesta da parte della Procura di Milano di procedere nei confronti di Renzo e Umberto Bossi” in quanto c’è un disegno criminale unico e si estende a tutti gli imputati al di là delle intenzioni del querelante“. I giudici della Corte d’Appello non hanno ritenuto reale l’ipotesi fatta dal Procuratore Generale e per questo condannato solamente Belsito.
L’ex tesoriere insiste sulla sua innocenza come confermato dallo stesso legale durante la sua arringa citata da Repubblica: “Prima di andarsene – dice ai giudici l’avvocato – i 49 milioni di euro erano presenti nelle casse. Perché non era solo impegnato a sottrarre fondi, come vorrebbero i giudici che lo hanno condannato in primo grado, ma ha fatto anche del buon governo: non ha lasciato la cassa vuota e ha fatto una serie di investimenti proficui“. Dichiarazioni confermate dallo stesso Belsito al termine dell’udienza: “Dopo il mio addio sono entrati altri 19 milioni“.