Torino è una città con molte particolarità. Ecco dieci cose da fare a Torino per vivere questa città nel modo migliore e più interessante.
Torino è una città con molte sfaccettature: ha una storia millenaria, ma anche uno spirito di rinnovamento importante, come dimostra il primato raggiunto anche nell’industria automobilistica. Torino è forse la città italiana che ha saputo capitalizzare meglio la sua storia, in equilibrio fra tradizione e innovazione, che spesso si trovano nello stesso luogo. Non è raro infatti che luoghi di interesse storico siano stati egregiamente riqualificati, per esempio come location per eventi o per musei e mostre. Ecco le dieci cose più interessanti da vedere a Torino.
Torino da vedere, fra storia e modernità
1. La Mole antonelliana e il Museo del Cinema
Iniziata nel 1863 e destinata a diventare un tempio israelitico, è stata donata al comune nel 1878 e divenne un monumento dedicato al re d’Italia, Vittorio Emanuele II. La Mole, considerata da molti il simbolo di Torino, è stata inaugurata nel 1889, quando è stata posata sulla guglia una statua che rappresenta un genio alato, sostituita sei anni più tardi da una stella.
Una delle peculiarità dell’edificio è un ascensore interno in vetro che permette di raggiungere il tempietto, la parte più alta, osservando il monumento durante la salita. Ora la Mole ospita il Museo Nazionale del Cinema, unico di questo tipo in Italia, strutturato in cinque percorsi. Fra i numerosissimi oggetti da osservare, vi sono esposti anche la sciarpa e il cappello del regista Federico Fellini.
2. Il Museo GAM di Torino
Fra i numerosi primati di Torino, ne troviamo uno anche in campo artistico. Infatti fu, nel 1863, la prima città europea a promuovere l’arte contemporanea, con la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea (nota come GAM).
Si tratta di una collezione imponente, che conta più di 45 mila opere del periodo che va dal 1700 ai giorni nostri. Il Museo offre quattro percorsi tematici in costante cambiamento. Inoltre ospita una videoteca, uno spazio denominato Underground project nel seminterrato, dedicato al 1900, e un singolare spazio espositivo, piccolo, confortevole e molto intimo chiamato Wunderkammer, dove vengono esposte a rotazione opere di particolare interesse.
3. Il Centro Italiano per la Fotografia
Uno dei più importanti centri italiani dedicati alla fotografia, CAMERA, ha l’obiettivo di documentare la fotografia come forma di linguaggio e di arte. Durante l’anno organizza in modo praticamente continuo mostre, incontri, workshop ed eventi dedicati alla fotografia. Anche questo centro unisce le due anime di Torino, infatti si trova all’interno dell’Isolato di Santa Pelagia, nell’edificio che fu sede della prima scuola pubblica del Regno d’Italia.
4. I Docks Torino Dora
Noti anche come Docks Dora, sono un vecchio complesso di magazzini. Era uno scalo merci collegato alla ferrovia Torino Milano, costruito nel 1912. Conservati praticamente intatti, sono stati dismessi negli anni ’60 e da allora sono stati uno dei punti di riferimento dell’underground torinese, in particolare negli anni ’90. Ancora oggi ospitano sale prova, studi di registrazione, studi di architettura e locali, che si integrano con l’atmosfera industrial del luogo.
Cosa vedere a Torino, luoghi ed edifici di interesse
5. La Venaria Reale a Torino
La storia di Venaria si unisce in un certo qual modo all’anima stessa di Torino, fra fasti, decadenza e una nuova vita. Residenza ducale piemontese, nata come le altre come testimonianza del potere dei Savoia, fu ultimata nel 1679. La reggia di Venaria si sviluppava lungo ben 2 chilometri, ma ebbe vita relativamente breve. Alcune parti furono distrutte dai francesi già nel 1693. Un progetto di rinnovamento vide impegnati diversi architetti (Garove, Juvarra, Alfieri) fino al secondo 1700.
Ma la vera decadenza della residenza inizia nell’800, quando viene trasformata in caserma per poi essere abbandonata il secolo successivo. E’ solo in tempi recenti e grazie all’intervento dell’Unione Europea che, nel 2007, la Reggia di Venaria è stata completamente restaurata e resa uno dei siti culturali più visitati d’Italia.
6. Il Borgo Medievale
Prima di tutto, un doveroso chiarimento: il Borgo Medievale non risale realmente al Medioevo, ma è stato costruito in occasione dell’Esposizione Generale Italiana del 1884. Nel dopoguerra, proprio per questo motivo, si pensò addirittura di demolirlo, perché ritenuto di poca importanza storica.
Tuttavia, ai tempi dell’esposizione, fu importantissimo dal punto di vista didattico, perché permise ai cittadini torinesi e non solo di conoscere la arti e i mestieri antichi, le tecniche costruttive medievali e molto altro. Realizzato sul modello di un villaggio quattrocentesco, presenta un’attenzione filologica rara da trovare in opere analoghe. Ancora oggi è un centro di interesse importante per gli appassionati del periodo medievale. Si trova al Parco del Valentino
7. Il Villaggio Leumann
Situato alle porte di Torino, si tratta di uno degli esempi più rappresentativi dell’edilizia industriale. Infatti si tratta di un villaggio per lavoratori, ovvero un complesso edilizio costruito per i dipendenti di uno stabilimento. Voluto da Napoleone Leumann, industriale di origini svizzere, alla fine del 1800, è un perfetto esempio di stile Liberty, perfettamente conservato e diventato parte del patrimonio del territorio. Al suo interno si trovano fra gli altri una vecchia scuola elementare per i figli degli operai, la chiesa in stile eclettico di Santa Elisabetta e una stazione ferroviaria d’epoca.
8. la “Fetta di Polenta”, una casa come poche altre
I torinesi le hanno dato questo nome per la sua forma e il colore peculiari. Nata praticamente per scommessa, è opera di Alessandro Antonelli, architetto della Mole Antonelliana, e per l’epoca fu una vera sfida. Nel suo lato più stretto questa casa infatti misura solo 54 centimetri, nonostante l’altezza considerevole. Per dimostrarne la stabilità l’architetto stesso vi abitò per qualche anno con la moglie.
Cose da fare a Torino. Due imperdibili per sentirsi un vero torinese
Il mercato di Porta Palazzo
L’area di mercato più grande d’Europa, conferma una lunga tradizione torinese nei mercati di vario tipo. Accanto a bancarelle storiche che si tramandano da generazioni, possiamo trovare anche quelle dei nuovi torinesi, provenienti dalle nazioni più disparate. Qui si mischiano tradizioni, lingue, profumi e usi. Nel giro di pochi metri si può passare dal più stretto dialetto torinese alle più disparate lingue straniere, con peculiarità che si ritrovano nelle merci e nei modi di vendere. Una lezione di cosmopolitismo vero e reale.
Il Bicerin
Torino ha una grande tradizione enogastronomica, ma c’è una bevanda in particolare alla quale non si può rinunciare, anche per la sua natura di “pausa” perfetta da gustare in uno dei caffè storici di Torino, non solo durante una visita ma anche durante un pomeriggio di shopping, a bordo della nostra city car preferita. Si tratta del Bicerin, che secondo la tradizione fu la bevanda preferita di personaggi del calibro del Conte Camillo Benso di Cavour e di Alexandre Dumas. Gli ingredienti sono semplici; caffè espresso appena fatto, cioccolata calda fatta in casa e crema di latte. Servito in calici di vetro, è riconosciuto ufficialmente come bevanda della tradizione piemontese.
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