Nonostante l’accordo di Parigi tra Roma e la Libia, siglato dal governo di accordo nazionale, il generale Haftar tuona contro le operazioni navali italiane. La nave Comandante Borsini si trova nelle acque libiche da ieri.
LIBIA – L’intesa raggiunta pochi giorni fa a Parigi tra le autorità libiche e il Governo di Roma rischia già di saltare. Appena ieri, la nave Comandante Borsini è entrata nelle acque territoriali della Libia – nell’ambito dell’operazione “Mare sicuro” – per poi dirigersi verso il porto di Tripoli. Lo Stato Maggiore della Difesa ha comunicato che le autorità locali hanno accordato il permesso.
Le parole minacciose del generale
A stretto giro di posta, il generale Haftar ha dichiarato: “Noi siamo impegnati in prima linea nella lotta contro il terrorismo. Ci stupisce dunque che un Paese amico come l’Italia interferisca tanto indebitamente nelle nostre operazioni. Non posso dunque che confermare che qualsiasi nave militare italiana o di qualsiasi altro Paese che entrerà nelle nostre acque senza la nostra autorizzazione verrà bombardata dalle nostre forze“.
Disputa tra il Parlamento e il Primo Ministro
La dura presa di posizione di Haftar, il quale controlla la Cirenaica, è stata manifestata dopo che il Parlamento di Tobruk ha condannato la missione navale italiana in acque libiche come una violazione della sovranità nazionale, affermando di non riconoscere la validità dell’intesa raggiunta dal governo di accordo nazionale di Fayez al Sarraj con le autorità italiane. Allo stesso tempo, la Camera dei rappresentanti ha sollecitato un intervento delle Nazioni Unite al fine di scongiurare una crisi tra Libia e Italia.