Antifurto volumetrico come funziona, dettagli e informazioni
Antifurto volumetrico come funziona, il paradigma di funzionamento, i pregi e i difetti e tutte le altre cose importanti da sapere per valutare se è la scelta ideale per le proprie esigenze.
Un sistema importante per proteggere la propria preziosa vettura
Benché la tecnologia continui ad evolvere sempre di più, non siamo ancora riusciti a sconfiggere del tutto la piaga dei furti di automobile. Purtroppo nemmeno i delinquenti se ne stanno con le mani in mano. Anch’essi diventano sempre più bravi e sempre più capaci di eludere i più sofisticati sistemi di sorveglianza.
Proteggere il proprio investimento è importante, e la prima cosa necessaria per farlo è la conoscenza. Scoprendo tutti i segreti delle varie tecniche di antifurto sarà possibile capire come agiscono, capire da cosa possono proteggerci, quali sono i punti a favore e quali quelli a sfavore. Oggi trattiamo gli antifurti volumetrici.
Il principio, in teoria
Avete presente quelle luci (di solito si mettono nell’ingresso) che si accendono quando ci passa davanti qualcuno? Il concetto degli antifurti volumetrici si basa esattamente sullo stesso principio. I sensori sono fondamentalmente gli stessi, naturalmente rimpiccioliti per stare in un’automobile. E quando scattano, non accendono la luce: fanno suonare una sirena.
L’antifurto volumetrico si basa su dei sensori a infrarossi passivi. Sono in grado di percepire la temperatura di un essere umano quando entra nel raggio di azione e suonano. Alcuni modelli più sofisticati sono dotati invece di sensori a microonde. Sono più resistenti, più precisi e più durevoli.
Cosa succede, in pratica
Di fatto l’antifurto volumetrico è in grado di rilevare un’intrusione fisica all’interno dell’abitacolo. Se un malintenzionato riesce ad entrare nell’auto con l’antifurto armato, quindi, l’allarme si metterà a suonare. È un sistema di protezione aggiuntivo utile per prevenire i furti con scasso, insomma.