La Cassazione di Roma conferma le condanne al clan Spada per il racket delle case popolari con l’aggravante mafiosa.
ROMA – Nessuno sconto per il clan Spada. La Cassazione di Roma ha confermato gli oltre 50 anni di condanne ai sette esponenti indagati per il racket delle case popolari. I giudici hanno ribadito anche l’aggravante mafioso. Nessuna tensione in Aula. In secondo grado uno dei fermati alla lettura della sentenza ha gridato “buffoni, quando esco spacco tutto” mentre uno dei parenti presenti ha urlato “vergogna“.
Roma, confermate le condanne al clan Spada: indagini partite dopo la gambizzazione di Massimo Cardoni
Le indagini degli inquirenti erano partite dopo la gambizzazione di Massimo Cardoni, padre di uno dei pentiti di Ostia. L’agguato di tipo mafioso era avvenuto nell’ottobre del 2015. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, l’episodio era da ricollegare alla guerra tra clan che stava iniziando tra gli Spada e la famiglia Baficchi-Galleone.
Le indagini
Dagli accertamenti è stato scoperto il racket delle case popolare. Sette gli arresti da parte della polizia, con i fermati che sono accusati di minacce, violenze, sfratti forzosi di alloggi popolari e gambizzazione per affermare la loro supremazia del territorio. In primo grado i giudici avevano emesso oltre 50 anni di condanne, confermate anche in appello. La difesa proverà ad impugnare la sentenza e fare ricorso in Cassazione ma il destino degli arrestati sembra segnato.
Negli ultimi mesi sono state tante le operazioni effettuate contro il clan Spada da parte degli inquirenti che stanno cercando di mettere fine ad una delle famiglie più potenti della zona di Ostia. In appello – come successo in passato – è stato confermato anche l’aggravante mafioso, fino a qualche anno fa mai successo.
La battaglia alla mafia da parte del Governo continua e nelle prossime settimane non sono esclusi altri blitz per arrestare membri di clan in tutta Italia.
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