Matteo Salvini, le “tensioni” con Giorgia Meloni sui rapporti con gli USA: cosa ha detto alla scuola di formazione politica.
Si è parlato di tensioni con Giorgia Meloni, di contrasti con Tajani e persino di una presunta “guerra” interna alla maggioranza sui rapporti con gli Stati Uniti: ma Matteo Salvini non ci sta e risponde a tono.
Durante un collegamento con la scuola di formazione politica della Lega, come riportato dall’Ansa, il vicepremier ha definito queste voci come “retroscena inesistenti e surreali“. Smentendo qualsiasi conflitto interno.
Il duro attacco di Salvini ai giornali
Nel suo intervento, il vicepremier Matteo Salvini ha inoltre attaccato la narrativa mediatica. A suo avviso, tende a costruire scenari surreali e contraddittori. Ha espresso perplessità su come alcuni giornalisti e politici. Soprattutto su chi, in passato davano per “morto” il presidente russo Vladimir Putin, ora lo descrivano come una minaccia imminente per l’Europa.
“Ci sono gli stessi giornalisti e stessi politici che fino a un anno fa dicevano che Putin è morto, in mutande, ha finito gli uomini, l’economia, i carri armati e deve usare i microchip elettrici dei tiralatte per usare i suoi carri armati. E adesso quello stesso Putin, che era sostanzialmente morto, sta per invadere l’Europa“, ha affermato il leader della Lega con tono critico e ironico.
Ha poi ribattuto: “È chiaro che cambia il mondo, che nell’era dell’internet ci sono tweet e post invecchiati male, però alzi la mano e scagli la prima pietra chi può dire che in 30 anni non ha mai cambiato opinione“.
I “retroscena” con la premier Giorgia Meloni
In risposta ad alcuni articoli pubblicati sulla stampa italiana, Matteo Salvini ha voluto chiarire la sua posizione. Smentendo categoricamente l’idea di una “guerra” con Giorgia Meloni sui rapporti con gli Stati Uniti. “Ieri ho parlato al telefono con il vicepresidente americano Vance e ho letto alcuni giornali che parlando di guerra con Meloni (…) siamo su scherzi parte, non è giornalismo“, ha dichiarato il leader della Lega.
