Coronavirus in Italia, i dati del monitoraggio 15-21 giugno. Iss: “Focolai importanti in alcune aree”.
ROMA – Sono stati resi noti i dati del monitoraggio 15-21 giugno sul coronavirus in Italia. L’Istituto Superiore di Sanità nel report, citato dall’AdnKronos, conferma come l’emergenza nel nostro Paese non è ancora conclusa con i focolai che in alcune zone hanno portato ad un aumento dei contagi.
Il report dell’Iss
“In quasi tutta la Penisola – si legge nel report – sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento in alcune regioni e province autonome. Tale riscontro in gran parte è dovuto all’intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Tuttavia, la presenza di focolai, anche di una certa rilevanza numerica, mostra come il virus continui a essere in grado, nelle attuali condizioni, di trasmettersi in modo efficace. Questo conferma che l’epidemia da Sars-Cov-2 non è affatto conclusa nel nostro Paese“.
“La situazione descritta in questo report – continua il comunicato – è complessivamente positiva con piccoli segnali di allerta relativi alla trasmissione. Sebbene questo descriva una situazione epidemiologicamente fluida che richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico“.
Il Lazio con indice Rt più alto
L’indice Rt più alto nella settimana monitorata è quello del Lazio pari a 1,24 con Lombardia ed Emilia-Romagna ferme sull’1,01. Si tratta di numeri strettamente legati a focolai con l’ultima regione e la Campania che nel prossimo aggiornamento potrebbero avere dei numeri più alti per i cluster rilevati nell’azienda Bartolini e a Mondragone. Anche la Toscana sfiora quota 1 assestandosi a 0.96.
L’unica ad aver una crescita pari a zero è l’Umbria. Si tratta di dati, come detto, in continuo aggiornamento con i numeri che dipendono molto dai cluster.
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