24 febbraio – È guerra in Ucraina: l’attacco della Russia
Nella notte tra il 23 e il 24 febbraio Putin ha ordinato l’attacco contro l’Ucraina dando di fatto inizio alla guerra.
Il discorso di Vladimir Putin: Operazione speciale in Ucraina. Il Presidente russo ha parlato di una operazione militare speciale contro l’Ucraina. Di fatto la guerra. “L’operazione militare russa mira a proteggere le persone e le circostanze richiedono un’azione decisiva dalla Russia“.
Alle parole sono seguiti i fatti. I soldati russi hanno iniziato l’avanzata nel Paese, Nei minuti e nelle ore successive sono state segnalate esplosioni a Odessa e Kiev.
Immediata la reazione dei leader occidentali che hanno fermamente condannato la decisione di Mosca annunciando nuove sanzioni.
21.30 – La città di Mariupol è sotto assedio.
21.00 – La conferenza stampa di Joe Biden sulla guerra in Ucraina.
20.30 – Sono almeno 57 le vittime di questa prima giornata di conflitto.
19.00 – Le forze russe hanno preso Chernobyl.
18.20 – Putin: “L’invasione dell’Ucraina era necessaria”
17.40 – Il Consiglio Superiore di Difesa italiano ha fatto sapere che chiederà alla Russia il ritiro delle truppe dal confine con l’Ucraina.
17.25 – Vuoto lo spazio aereo di Kiev
16.54 – Mosca: risponderemo alle sanzioni dell’Ue.
16.40 – Guerra in Ucraina, il pugno duro di Johnson.
16.23 – Scontri a Chernobyl, impianti ancora intatti.
15.37 – Uefa, verso lo stop alla finale di Champions League.
15.30 – L’esercito russo ha preso il controllo dell’aeroporto internazionale Antonov di Hostomel, che si trova a circa quaranta chilometri da Kiev.
15.14 – Mosca ha reso noto di aver eliminato più di settanta obiettivi militari dall’inizio dell’offensiva.
15.12 – La situazione aerea: il confronto tra il 24 e il 17 febbraio.
Ukraine today vs. Ukraine 1 week ago (Feb 17)✈️
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14.58 – “Stiamo creando una coalizione anti-Putin. Ho parlato con Ursula von der Leyen, Emmanuel Macron Karl Nehammer e Recep Tayyip Erdogan sulle sanzioni concrete e sull’assistenza concreta per i nostri militari. Aspettiamo un’azione decisa“, ha dichiarato Zelensky.
14.33 – BOMBE VICINO LA SCUOLA ITALO-UCRAINA DI ZHYTOMYR. “Stamattina abbiamo sentito i bombardamenti alla periferia di Zhytomyr, a circa 40 km da qui, dove c’è la base aerea di Ozerne. I bambini sono rimasti a casa, a scuola ora siamo solo in 6 tra docenti e personale. Siamo nel rifugio e cerchiamo di capire cosa fare”, lo ha dichiarato una insegnante della scuola.
14.24 – Combattimenti all’aeroporto di Kiev.
13.45 – La conferenza stampa di MARIO DRAGHI: “Dialogo con la Russia impossibile”
13.04 – Le truppe russe sono penetrate nella regione di Kiev. Lo rendono noto i soldati ucraini.
12.45 – Stoltenberg: “L’attacco ingiustificato contro l’Ucraina, avendo come obiettivo strutture militari e centri urbani, è una decisione pianificata, una mossa a sangue freddo“.
12.30 – LA NATO ATTIVA LE DIFESE
12.05 – Reuters: Almeno 18 vittime a Odessa in seguito ad un attacco missilistico
12.04 – Guerra in Ucraina, quali sono le forze in campo
11.15 – Kiev, colpito edificio dell’intelligence ucraina con un missile
10.57 – L’Ucraina interrompe le relazioni diplomatiche con la Russia.
10.51 – Mattarella convoca il consiglio supremo di Difesa.
10.30 – Zelensky parla alla nazione. “I cittadini siano pronti a difendere la sovranità con le armi“, è l’appello del presidente ucraino. “La prima cosa che io vedo importante è la mobilitazione informativa. I giornalista devono spiegare cosa sta succedendo. Voglio appellarmi a tutti gli ucraini di raccontare come stanno combattendo le forze armate. Hanno bisogno del nostro supporto, devono sentire il nostro supporto. Le battaglie sono veramente dure, cerchiamo di respingere tutti gli attacchi. Il nemico ha già registrato perdite abbastanza serie e ce ne saranno altre perché loro sono venuti nel nostro territorio. Noi stiamo distribuendo le armi, ogni volontario potrà averle. Da ogni cittadino dipende il futuro del popolo ucraino. Il ministero degli Interni richiama i veterani, seguite le informazioni dettagliate. Abbiamo bisogno di donatori di sangue, abbiamo soldati feriti. Lavorate per il bene di tutta la società. La Banca Nazionale Ucraina ha le risorse per garantire gli interessi dei cittadini. Adesso tra noi non ci sono oppositori, siamo uniti e siate pronti a difendere la nostra unità anche sulle piazze delle città. Noi faremo tutto il necessario. Questa mattina è entrata nella storia ma questa storia è del tutto differente per Russia e Ucraina. Ci stiamo difendendo e non rinunceremo alla nostra libertà. Abbiamo tutto il diritto di vivere sulla nostra terra. La Russia ci ha attaccati in maniera cinica come ha fatto la Germania nella Seconda Guerra Mondiale. Siamo su due fronti diversi della storia. I cittadini russi devono scegliere da quale parte stare.
10.25 – Kiev chiama i cittadini alle armi.
10.08 – Kiev: abbiamo ucciso circa 50 occupanti russi.
10.05 – La Farnesina convoca l’ambasciatore russo.
9.15 – Draghi convoca il comitato di sicurezza.
8.50 – Secondo la Bbc, dopo le prime ore dell’attacco russo in Ucraina sono almeno sette le vittime dei bombardamenti.
8.25 – Gentiloni: “L’attacco russo non ha alcuna giustificazione. La responsabilità è del Cremlino che risponderà delle conseguenze di questo atto di guerra. In queste ore difficili l’Europa è vicina all’Ucraina“.
7.15 – Draghi: L’Italia condanna l’attacco della Russia.
6.30 – Von der Leyen: “Condanniamo fermamente l’attacco ingiustificato della Russia all’Ucraina. In queste ore buie, i nostri pensieri sono con l’Ucraina e le donne innocenti, uomini e bambini che affrontano questo attacco non provocato e la paura per la loro vita. Riterremo il Cremlino responsabile“.
6.20 – Zelensky: “Siamo forti, pronti a tutto, vinceremo”.
6.10 – Kiev ha comunicato che truppe russe sono sbarcate ad Odessa.
6.00 – Nelle prime del 24 febbraio sono state segnalate esplosioni nelle maggiori città dell’Ucraina. Anche Kiev si è svegliata sotto i colpi del bombardamento.
5.30 . L’Ucraina ha proclamato la legge marziale.
4.30 – Putin ha annunciato una operazione militare speciale in Ucraina: inizia l’invasione.
23 febbraio – L’Ue e gli Stati Uniti reagiscono alla provocazione di Putin. Lo spettro della guerra è sempre più concreto. Mosca: “Nostre condizioni non negoziabili”
Dopo la mossa di Putin, che ha aperto lo scacchiere riconoscendo le Repubbliche separatiste del Donbass, Unione europea e Stati Uniti giocano in difesa con un pacchetto di sanzioni poco incisivo. Gli alleati occidentali non vogliono andare a contendere il centro dello scacchiere, almeno per il momento. Lo scopo è, fino a quando sarà possibile, quello di evitare uno scontro armato. Una guerra. Ora è di nuovo il turno di Putin, che dovrà decidere se consolidare la presenza in Donbass o andare alla ricerca di un incidente con l’esercito ucraino per iniziare l’avanzata verso Kiev, che rappresenterebbe di fatto il punto di non ritorno in questa crisi.
23.06 – Separatisti, attacco dell’esercito ucraino contro Luhansk
22.57 – Il Cremlino ha riferito di aver ricevuto dai separatisti una richiesta di aiuto. Mosca ha specificato che i leader delle Repubbliche separatiste hanno chiesto protezione contro Kiev.
18.45 – Gli Stati Uniti hanno comunicato a Kiev che l’invasione di Mosca potrebbe avvenire nelle prossime 48 ore.
17.10 – Draghi a Firenze parla della situazione tra Russia e Ucraina.
16.20 – Crisi Ucraina, le parole di Cingolani sull’aumento del gas.
15.50 – Zelensky a Putin ha confermato l’intenzione della sua Ucraina di aderire all’Ue e alla Nato.
14.10 – Chi sono i russi sanzionati dall’Ue.
14.42 – Il Ministero degli Esteri di Mosca ha fatto sapere che la risposta della Russia alle sanzioni comminate da Ue e Stati Uniti sarà forte e dolorosa.
14.05 – Secondo quanto riferito dai media ucraini, sarebbe iniziata l’evacuazione del personale diplomatico russo dall’Ucraina.
13.00 – Crisi in Ucraina, l’informativa di Luigi Di Maio al Senato.
11.35 – Il Consiglio di sicurezza dell’Ucraina chiede lo stato di emergenza.
11.30 – Papa Francesco: 2 marzo giornata di preghiera e digiuno per la pace.
10.59 – Il Parlamento ucraino ha approvato in prima lettura un provvedimento con il quale si autorizzano i civili a girare armati. Nella mattinata del 23 febbraio Kiev ha reso noto di aver avviato l’arruolamento dei riservisti tra 18 e 60 anni.
10.50 – In occasione della Giornata del Difensore della Patria, Vladimir Putin ha rilasciato una dichiarazione ricordando che la Russia ha armi “che non hanno eguali al mondo“.
10.34 – L’Ucraina mobilita i riservisti. Evidentemente il timore di Kiev è che Mosca possa procedere con l’invasione totale del Paese.
9.45 – I piani di Mosca per l’invasione.
9.44 – Blinken ha annullato l’incontro con Lavrov, ministro degli Esteri della Russia. Doveva essere il primo passo di un percorso che avrebbe dovuto portare Putin e Biden al tavolo delle trattative.
8.15 – Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Blinken, ha parlato in una conferenza congiunta con Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell’Ucraina. Blinken ha ripetuto quanto detto nei giorni scorsi: secondo gli Usa, l’invasione dell’Ucraina era ed è parte del piano iniziale del Cremlino. Mosca vuole occupare l’Ucraina e controllarne il territorio, ritengono gli Stati Uniti.
7.45 – Pur facendo sapere che gli interessi della Russia non sono negoziabili, Vladimir Putin ha confermato di essere disposto a lavorare per una soluzione diplomatica della crisi.
7.00 – Gli Stati Uniti spostano 800 militari dall’Italia verso i Paesi Baltici.
22 febbraio – L’Europa ad un passo dalla guerra: Putin riconosce le Repubbliche separatiste del Donbass e invia le truppe
Quella del 22 febbraio si presenta come una giornata chiave. La tensione è alle stelle. Putin ha riconosciuto le Repubbliche separatiste del Donbass e ha inviato le truppe per una missione di pace. Per Kiev, per l’Europa e per gli Usa il Donbass è un territorio dell’Ucraina occupato dalla Russia.
20.30 – Biden in conferenza stampa ha confermato che la scelta di Putin è l’inizio dell’invasione e presto ci potrebbero essere sanzioni.
20.10 – Varato il primo pacchetto Ue contro la Russia
18.49 – La Russia evacua personale diplomatico dall’Ucraina.
17.58 – Putin: “Gli accordi di Minsk sul Donbass non esistono più. Se necessario invieremo truppe“, ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin. “La soluzione migliore sarebbe che l’Ucraina rinunciasse spontaneamente all’ambizione di aderire alla Nato“, ha aggiunto Putin.
17.29 – Salvini: “Lavoriamo per la pace e per il dialogo, dobbiamo fare di tutto per scongiurare una guerra, spero che nessuno tifi per la guerra“.
17.28 – Stoltenberg (NATO): “Ci attendiamo un attacco su larga scala”.
17.15 – Il Senato russo ha approvato l’impiego di militari all’estero.
15.35 – Udite sei esplosioni al centro di Donetsk.
15.20 – Alle 16 di mercoledì 23 febbraio è prevista una informativa di Di Maio alla Camera sulla situazione in Ucraina.
14.25 – Londra valuta la possibilità di fermare l’acquisto di titolo di debito sovrano russo.
12.40 – Berlino sospende l’autorizzazione di Nord Stream 2.
11.22 – Draghi: “Voglio esprimere la mia più ferma condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale“.
11.20 – Di Maio, “Procedere sulla strada delle sanzioni“. “Oggi pomeriggio qui a Parigi si terrà il consiglio europeo dei ministri degli Affari Esteri in cui daremo l’ok politico alle sanzioni nei confronti della Russia: quello che è avvenuto ieri con il riconoscimento da parte della Russia delle due repubbliche autoproclamate del Donbass è inaccettabile e l’Italia è assolutamente convinta nel procedere sulla strada delle sanzioni“, ha dichiarato il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.
11.15 – Ministro della Difesa dell’Ucraina. Il ministro della Difesa ucraino ha dichiarato che la decisione di Putin di riconoscere le due repubbliche separatiste rappresenta un nuovo passo verso la ricostruzione dell’Unione Sovietica.
“Ci attendono prove difficili. Ci saranno perdite. Dovremo attraversare il dolore, superare la paura e la disperazione. Ma vinceremo senza dubbio, siamo sulla nostra terra“, ha aggiunto il ministro rivolgendosi all’esercito ucraino.
10.09 – Di Maio: “La decisione delle autorità russe di riconoscere le cosiddette Repubbliche separatiste di Lughansk e Donetsk è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk e costituisce un grave ostacolo nella ricerca di una soluzione diplomatica. L’Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell’Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti“.
10.00 – Johnson: Putin vuole invadere l’Ucraina.
9.45 – Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo con il quale blocca gli investimenti nel Donbass.
9.44 – Von der Leyen: “Il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina è una palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. L’Ue e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione in solidarietà con l’Ucraina“.
8.18 – Stati Uniti: Missione di pace è il primo passo verso una più grande invasione.
8.00 – Mosca ha fatto sapere di aver riconosciuto le Repubbliche separatiste del Donbass per proteggere la popolazione delle due Repubbliche. I separatisti sono in conflitto con l’esercito regolare di Kiev e la tensione è aumentata negli ultimi giorni. Come da copione, sostengono molti osservatori. Proprio la crescente tensione nel Donbass ha dato un pretesto a Putin per riconoscere le due Repubbliche e inviare uomini e mezzi per una missione di pace.
6.45 – Al momento è ancora in agenda l’incontro tra Blinken e Lavrov, che dovrebbe preparare il terreno al vertice tra Putin e Biden.
6.45 – Biden: “Ho firmato un ordine esecutivo per negare alla Russia ogni chance di approfittare delle sue lampanti violazioni delle leggi internazionali. Continuiamo a consultarci con gli alleati e i partner, inclusa l’Ucraina, sui prossimi passi“.
6.40 – “Le prossime ore e giorni saranno critici. Il rischio di un grande conflitto è reale e deve essere prevenuto a tutti i costi“, ha dichiarato un funzionario Onu.
21 febbraio – Macron conduce le trattative e porta Putin e Biden sulla strada della diplomazia. Ma resta lo spettro della guerra in Ucraina. Media Usa: Mosca ha dato il via libera all’attacco
21.00 – La decisione di Putin di riconoscere il Donbass è stata fermamente e duramente contestata dai leader occidentali. Di Maio, Johnson e la stessa Ue hanno duramente criticato Mosca. Condanna anche da parte della Nato, guerra più vicina.
19.00 – Putin riconosce il Donbass
18.20 – Un vertice tra Zelensky-Scholz-Marcon per fare il punto della situazione in Ucraina.
17.50 – Putin ha assicurato che la Russia deciderà entro la giornata di oggi sui separatisti del Donbass.
17.10 – Kiev ha chiesto una riunione del consiglio di sicurezza dell’Onu.
16.20 – Mosca ha proclamato no fly zone l’area di confine del mare di Azov. Una decisione che potrebbe aprire la strada ad un attacco.
15.50 – Putin: Il processo di pace non ha prospettive, al momento. Lo ha dichiarato il Presidente della Russia Vladimir Putin nel corso del Consiglio di sicurezza.
15.45 – La Casa Bianca ritiene che la Russia possa sferrare un violento attacco contro l’Ucraina nei prossimi giorni se non addirittura nelle prossime ore.
15.06 – “La Russia stringe un cappio militare attorno all’Ucraina. Vogliamo la pace e diamo sempre una possibilità alla diplomazia. L’Ue è unita e pronta a rispondere a qualsiasi ulteriore aggressione militare russa contro il nostro vicino sovrano ucraino con sanzioni massicce“, scrive su Twitter la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
14.40 – Putin ha comunicato a Macron di essere favorevole al summit con Biden ma ha chiesto che prima vengano fissati gli obiettivi da raggiungere.
14.20 – L’importanza strategica del Donbass per la Russia di Putin.
14.00 – Il regno Unito continua i preparativi ipotizzando lo scenario peggiore, ossia che la crisi in Ucraina possa effettivamente degenerare in una guerra che potrebbe essere combattuta sul teatro europeo.
13.15 – “La situazione delle ultime ore ci preoccupa molto, l’Italia è in massima allerta per affrontare gli eventi con la massima preparazione”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, commentando le ultime notizie relative alla crisi in Ucraina.
11.10 – I servizi russi comunicano che una granata ucraina ha distrutto un valico di frontiera russo. Le notizie che arrivano confermano una tensione crescente nelle zone di confine. Il rischio è che un incidente possa fornire a Mosca un pretesto per lanciare un attacco contro l’Ucraina, trascinando l’Europa verso un conflitto potenzialmente devastante.
11.05 – Il leader della Repubblica separatista del Donetsk ha dato il via libera all’arruolamento di tutti gli uomini abili. La notizia conferma evidentemente l’alta tensione nella zona del Donbass, dove si continua a sparare violando quindi il cessate il fuoco.
10.45 – Mosca nega le accuse degli Stati Uniti smentendo la notizia sulla preparazione di una lista di persone da uccidere o deportare in seguito all’invasione dell’Ucraina.
9.52 – Il Cremlino frena sul vertice Putin-Biden. Mosca frena sulle notizie di un vertice tra Putin e Biden. Per il Cremlino è prematura l’organizzazione di un incontro tra i due Presidenti. Il portavoce del Cremlino ha specificato inoltre che non ci sono piani concreti per un vertice. In effetti anche Macron aveva parlato di un accordo di massima. Di fatto i due presidenti, come abbiamo visto, si sono detti disponibili a un incontro.
9.45 – Proseguono gli scontri nel Donbass. I separatisti del Donbass hanno comunicato che sul territorio è iniziato uno scontro con alcuni uomini dell’esercito ucraino. Si tratterebbe di sabotatori dell’esercito, che avrebbero tentato di entrare nel territorio. I separatisti comunicano che un civile è rimasto ucciso nel corso di un attacco condotto da Kiev.
9.35 – Austria: la Russia si è annessa la Bielorussia. “Io credo che sia avvenuto un fatto importante nella totale disattenzione dei media: la Russia si è appena annessa la Bielorussia, io ho infatti i miei dubbi che le truppe di Mosca lasceranno mai il Paese“, sono le parole del Ministro degli Esteri dell’Austria.
9.20 – Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri dell’Ucraina, ha confermato che il Paese vuole aderire alla NATO nonostante alcuni Paesi europei stiano cercando di frenarla o almeno di dissuaderla. Kuleba si è inoltre rivolto agli alleati occidentali chiedendo che già da subito vengano imposte le prime sanzioni alla Russia. Quasi tutti i leader europei, Mario Draghi incluso, si sono espressi contro la possibilità di applicare sanzioni preventive.
8.15 – Sono più di sessantamila le persone in fuga dal Donbass che hanno raggiunto la Russia.
7.15 – Il NYT conferma che, secondo l’intelligence degli Stati Uniti, il Cremlino ha dato il via libera al piano per l’invasione dell’Ucraina. Ma il tempo della diplomazia non sarebbe finito. Putin potrebbe ancora sospendere il piano.
7.00 – Macron, presidente della Francia, continua a fare da mediatore tra Putin e Biden, che potrebbero presto trovarsi al tavolo delle trattive. Dagli Stati Uniti fanno sapere che c’è l’intenzione di trattare ma solo a condizione che la Russia non invada l’Ucraina.
In questa settimana è previsto un incontro tra Blinken e Lavrov, sempre a condizione che Mosca non scelga la via della guerra e decida di attaccare l’Ucraina.
20 febbraio – Proseguono gli scontri nel Donbass, Johnson: “Putin prepara la più grande guerra in Europa dal 1945”
Altra giornata all’insegna dell’alta tensione con i riflettori che restano puntati soprattutto sul Donbass. Proseguono gli scontri tra separatisti ed esercito ucraino e da questi scontri potrebbe nascere il pretesto che giustificherebbe l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
20.50 – Parigi dopo il confronto tra Macron e Putin ha sottolineato come Mosca ha assicurato il ritiro delle truppe dalla Bielorussia.
18.25 – Secondo quanto riferito da un giornalista della Cbs, Mosca ha dato l’ordine di invadere l’Ucraina. Prossime ore decisive.
17.20 – Blinken ha parlato di una invasione imminente da parte della Russia.
15.27 – Zelensky ha chiesto che si proceda con il cessate il fuoco nella regione del Donbass.
13.00 – Harris: “Crediamo he Putin abbia già deciso“. Harris sostiene che il presidente della Russia abbia deciso di sferrare un attacco contro l’Ucraina trascinando l’Europa verso una nuova guerra.
12.17 – Michel, “Se Russia attacca Ue pronta a sanzioni gravi”.
11.45 – Colloquio telefonico tra Macron e Putin.
11.30 – Secondo Liz Truss, Ministra degli Esteri della Gran Bretagna, lo scopo di Vladimir Putin sarebbe quello di ricostruire l’Unione Sovietica.
8.30 – Servizi Gb: Putin ha dato via libera all’attacco. I servizi britannici ritengono che Putin abbia un piano, che lo abbia già approvato e che questo sia attualmente in corso.
7.35 – Secondo Boris Johnson, Vladimir Putin starebbe preparando “la più grande guerra in Europa dal 1945“.
6.30 – Stoltenberg: la Russia pianifica un attacco completo
19 febbraio – La tensione continua ad essere alta in Ucraina. Attesa per la ‘missione’ di Draghi in Russia.
Quella del 19 febbraio potrebbe essere una giornata interlocutoria per l’Ucraina. C’è grande attesa per il viaggio di Draghi a Mosca.
22.24 – Stoltenberg: “Tutti i segnali indicano che la Russia stia pianificando un attacco all’Ucraina su larga scala“.
19.50 – G7, sanzioni senza precedenti alla Russia in caso di invasione.
18.45 – È in programma per la giornata del 20 febbraio un colloquio telefonico tra Putin e Macron.
17.57 – Di Maio: “La soluzione diplomatica è l’unica da seguire”
17.44 – G7: “Mosca rispetti gli accordi di Minsk, preoccupanti le violazioni del cessate il fuoco”
16.40 – Secondo militare ucraino ucciso nel Donbass. L’esercito di Kiev ha reso noto che un soldato è rimasto ucciso negli scontri in Donbass. è il secondo.
16.21 – Parigi e Berlino hanno chiesto ai rispettivi concittadini di lasciare l’Ucraina.
16.14 – “Noi difenderemo il nostro paese con o senza partner“, ha dichiarato il presidente dell’Ucraina Zelensky.
15.50 – Da lunedì Lufthansa sospende i voli sull’Ucraina.
15.09 – Colloquio tra Luigi Di Maio e Blinken. Il ministro degli Esteri italiano ha incontrato il segretario di Stato americano a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.
14.10 – Il premier inglese Boris Johnson, arrivato a Monaco di Baviera, ha parlato di “un momento molto pericoloso per tutto il mondo. Bisogna essere uniti per evitare l’invasione dell’Ucraina“.
13.00 – Kamala Harris da Monaco ha ricordato come “l’ordine della sicurezza dell’Europa è sotto diretta minaccia in Ucraina“.
11.30 – Un soldato ucraino è morto dopo essere rimasto gravemente ferito in un attacco di artiglieria pesante.
11.00 – Stoltenberg, segretario della Nato, ha parlato di un rischio reale di attacco da parte della Russia nei prossimi giorni.
10.30 – Il cancelliere Scholz ha sottolineato come “la pace in Europa si mantiene solamente se si rispettano i confini“.
09.10 – Il primo treno con 1000 rifugiati del Donbass è in arrivo in Russia.
08.00 – Il leader filorusso di Donetsk ha chiamato alla mobilitazione generale.
07.20 – L’allarme dell’Ocse. L’Ocse ha lanciato un drammatico allarme parlando di un drammatico aumento delle violazioni del cessate il fuoco.
18 febbraio – Continua ad essere critica la situazione al confine con l’Ucraina. Draghi pronto a scendere in campo
Quella del 18 febbraio si apre come una giornata importante in chiave trattative per evitare un conflitto in Ucraina. Il premier Draghi è pronto a scendere in campo per un nuovo colloquio tra Biden e Putin.
23.44 – Biden: “Putin ha deciso di attaccare”.
19.22 – Denis Pushilin, leader della Repubblica di Donetsk, ha fatto sapere che la situazione sta volgendo verso la guerra totale. “In qualsiasi momento può semplicemente iniziare un’offensiva su larga scala, tutto è pronto”.
19.15 – USA: secondo i media statunitensi la Russia starebbe preparando una lista di oppositori e dissidenti da arrestare o uccidere in caso di attacco all’Ucraina.
18.41 – Draghi: “L’ambizione è quella di riuscire a portare Putin e Zelensky allo stesso tavolo e dobbiamo fare tutto il possibile perché questo avvenga“.
“L’Italia è allineata con gli altri Paesi. All’Ue abbiamo fatto presente il nostro punto di vista. Crediamo che le sanzioni non debbano comprendere l’energia, che non siano sanzioni preventive e che debbano essere proporzionali al tipo di attacco“, ha aggiunto il premier Mario Draghi.
“Le sanzioni devono essere efficaci ma sostenibili“, ha chiosato il Presidente del Consiglio.
18.37 – La forte esplosione a registrata a Donetsk è stata legata allo scoppio di un’autobomba, quindi un attentato. Stando alle prime informazioni, non ci sarebbero vittime o feriti.
18.07 – Alle 22 parla Joe Biden. Il Presidente degli Stati Uniti farà il punto della situazione sulla crisi in Ucraina e sulle trattative con la Russia.
17.20 – L’agenzia Ria Novosti riferisce di una violenta esplosione nei pressi di un edificio a Donetsk. Si tratta di una zona particolarmente delicata, contesa da Russia e Ucraina.
16.42 – Il sindaco di Kiev ha chiesto a Stati Uniti e Germania di consegnare armi difensive al Paese.
15.48 – Il capo della Repubblica di Lugansk ha invitato tutti gli uomini ad essere pronti ad imbracciare le armi per difendere l’identità separatista della Repubblica.
14.57 – Putin: “Tutto quello che Kiev deve fare è sedersi al tavolo dei negoziati con il Donbass e concordare una soluzione del conflitto“. Il Presidente della Russia ha fatto sapere di essere disposto a negoziare se saranno ascoltate e accolte le richieste presentate da Mosca.
14.35 – Proseguono gli scontri nel Donbass . La situazione è delicatissima nella regione del Donbass. Anche nella giornata del 18 febbraio esplodono colpi di mortaio e si susseguono scambi di accuse tra i separatisti e il governo ucraino.
12.20 – Sono 149mila i soldati russi al confine secondo Kiev. Si tratta di un numero importante se si considera anche la presenza di componenti navali e aerei.
11.14 – Il Cremlino si è detto molto preoccupato per gli scontri che stanno avvenendo nella zona est.
10.10 – Mosca ha confermato che nella giornata di sabato 19 febbraio ci saranno manovre e lanci strategici con supervisione di Putin.
09.42 – Il leader bielorusso Lukashenko è arrivato a Mosca per incontrare Putin.
09.00 – Ucraina, 60 violazioni del cessate il fuoco in 24 ore. Da Kiev arrivano nuove accuse alla Russia. Il clima diventa sempre più teso.
08.20 – Attesa per il vertice tra Biden e i leader di Ue e Nato. Nella giornata odierna è previsto un incontro tra Biden e i leader di Ue e Nato.
07.30 – Draghi atteso in Russia. Il premier italiano è atteso in Russia per un colloquio con Putin. Il primo ministro porterà la proposta di una discussione con Biden.
07.00 – Colloquio Biden-Draghi – Nella notte tra il 17 e il 18 febbraio c’è stato un colloqui tra Biden e Draghi per trovare un compromesso.
17 febbraio – Nervi testi al confine con l’Ucraina, Stati Uniti e NATO non credono nel ritiro delle forze russe: la guerra in Ucraina è di nuovo possibile
Quella del 17 febbraio si apre come una giornata di particolare importanza. Al confine con l’Ucraina i nervi sono tesi. Mosca annuncia il ritiro delle truppe al confine ma Stati Uniti e NATO assicurano che le forze russe sono aumentate.
21.30 – L’Estonia ha svelato gli obiettivi di Mosca in questa guerra. Si tratta di una mappa che mette in evidenza le zone destinate ad essere vittime degli attacchi russi già nei prossimi giorni.
18.00 – Nella riunione straordinaria dell’Onu, le Nazioni Unite hanno chiesto maggiore moderazione e soprattutto la necessità di evitare una nuova guerra.
17.20 – Il segretario di Stato americano Blinken all’Onu ha sottolineato come la Russia sta preparando l’attacco.
16.50 – La ministra inglese Truss ha confermato che “esistono alte possibilità di un attacco russo all’Ucraina”. Dalla Gran Bretagna l’invito è quello di una immediata de-escalation.
16.25 – Mosca ha inviato una risposta agli Usa di 11 pagine. La Russia ha confermato di essere aperta al dialogo, ma accusato gli Usa di aver ignorato le richieste.
15.59 – Biden: “Rischio invasione molto elevato”.
14.54 – Vice ambasciatore Usa espulso dalla Russia. Lo ha comunicato la TASS.
14.06 – Draghi: “Per il momento episodi di de-escalation sul terreno non si sono visti“, ha dichiarato il premier al termine del Consiglio Ue informale. “Dobbiamo perseguire la strategia della deterrenza ferma, non dobbiamo mostrarci deboli“, ha aggiunto il Presidente del Consiglio. “L’obiettivo è ora far sedere al tavolo il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L’Italia sta facendo il possibile per sostenere questa direzione“, ha proseguito Draghi. “La nostra unità è la cosa che più ha colpito la Russia. Avremmo potuto dividerci perché ad esempio nella Nato ci sono tantissimi Paesi non solo quello che viene definito Occidente“.
13.38 – Secondo Stoltenberg la Russia ha dispiegato al confine con l’Ucraina forze sufficienti per lanciare un’invasione completa anche senza preavviso.
12.14 – Il Presidente della Bielorussia, Lukashenko, ha fatto sapere che il Paese è disposto ad ospitare armi nucleari in caso di minaccia occidentale.
11.20 – Ucraina, I separatisti hanno colpito un asilo. Secondo quanto riferito dall’esercito ucraino, i separatisti filorussi hanno sparato un colpo di mortaio colpendo un asilo. Secondo quanto appreso, non ci sarebbero feriti.
11.04 – Il Portavoce del Cremlino ha fatto sapere che le provocazioni delle forze ucraine nella zona del Donbass si sono intensificate. Per questo motivo la situazione potrebbe incendiarsi in ogni momento.
10.56 – Di Maio: “L’Italia è sempre impegnata in prima fila per una soluzione diplomatica e si può contare sull’Italia per raggiungere una soluzione diplomatica. Sono molto interessato alla tua valutazione dei fatti e a come procedere verso una soluzione diplomatica che anche tu hai più volte invocato“, ha dichiarato Luigi Di Maio al termine del confronto con Lavrov.
“Deve prevalere la diplomazia, il buon senso, la strada maestra per evitare un conflitto che potrebbe generare conseguenze devastanti per l’intero continente. La pace, che allontana ogni dramma dagli effetti incontrollati, è la direttrice da continuare a seguire, è l’unica via che può condurci a una duratura stabilità. Le armi lascino lo spazio alla diplomazia. L’Italia è tra i Paesi più attivi per raggiungere questo obiettivo”, ha proseguito Luigi Di Maio
10.55 – Lavrov: Putin e Draghi sono favorevoli a continuare i contatti, ha reso noto Lavrov al termine del lungo colloquio con Luigi Di Maio. “Oggi invieremo la lettera di risposta agli Usa, sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano avere un’idea precisa di ciò che sta accadendo“, ha aggiunto Lavrov. “Come previsto, il 20 febbraio finiscono le esercitazioni russe in Bielorussia, se ci sarà o meno un’escalation non dovete chiederlo a noi, ma ai propagandisti in Occidente“.
10.50 – Von der Leyen: “Speriamo al meglio ma siamo pronti al peggio“.
10.45 – I filorussi: Kiev ci bombarda
9.45 – Iniziato l’incontro tra Di Maio e Lavrov a Mosca. “L’Italia è sempre stata impegnata in prima fila per una soluzione diplomatica e si può contare sull’Italia per raggiungere una soluzione diplomatica“, ha fatto sapere di Maio a Lavrov.
8.45 – Kiev ha respinto le accuse dei separatisti, secondo cui l’esercito ucraino avrebbe sparato colpi di mortaio. Il governo ucraino ha smentito le accuse: “Nonostante il fatto che le nostre posizioni siano state colpite con armi proibite, inclusa l’artiglieria da 122 mm, le truppe ucraine non hanno aperto il fuoco in risposta“, ha dichiarato un addetto stampa come riferito dall’agenzia Reuters.
8.10 – Secondo un funzionario degli Stati Uniti, negli ultimi giorni la Russia avrebbe aumentato di almeno 7.000 unità il numero di soldati al confine con l’Ucraina.
7.50 – Zelensky ha fatto sapere che in questo momento non è in grado di affermare se effettivamente le forze russe si stiano ritirando oppure no. Ci sono segnali ma che non consentono di trarre un bilancio: “Stiamo vedendo una concentrazione di truppe e piccole rotazione. Non lo definirei un ritiro delle truppe“.
7.40 – Il Ministero della difesa di Mosca ha fatto sapere che un treno militare sta trasportando militari e mezzi dal confine con l’Ucraina alle rispettive basi. “Un treno militare che trasporta personale e materiale militare delle unità dell’esercito del distretto militare occidentale ha cominciato il viaggio di ritorno alla base permanente, una volta completate le esercitazioni di routine ai poligoni di addestramento“.